Album
Descrizione
We All Love Ennio Morricone è un album che ho prodotto tra il 2004 e il 2006, mentre raccoglievo le lettere di adesione alla petizione per il conferimento dell'Oscar alla Carriera ad Ennio Morricone, che io promossi in Italia e in America sulla base delle indicazioni suggeritemi dall'Academy.
L'Oscar fu conferito a febbraio 2007, simultaneamente alla pubblicazione del CD in tutto il mondo da parte della Sony che, per promuoverne il lancio, supportò la partecipazione di Celine Dion alla notte degli Oscar con il brano I Knew I Loved You (il tema di Deborah, tratto dal film C'era una volta in America) brano di apertura del CD.
L'album raccoglie le registrazioni di alcuni tra i più noti temi di Ennio Morricone interpretati da artisti di diversa estrazione e origine, ciascuno con il suo proprio stile.
Il risultato è un caleidoscopio variegato, fatto di sonorità, timbri e linguaggi musicali diversi tra loro, guidati da un unico faro: la musica di Ennio.
La inevitabile disomogeneità di questo lavoro indusse Ennio a scrivere delle transizioni orchestrali tra un brano e l'altro, in modo da conferire all'album una continuità di ascolto che accomunasse così tante e diverse espressioni.
A mio avviso, quella che potrebbe essere considerata, non senza ragione, un "difetto" di questo lavoro, è invece la sua specifica prerogativa che incarna e sostanzia l'affetto e il rispetto che la musica di Ennio è capace di generare in ogni latitudine musicale.
Nel corso della sua lunga gestazione, questo lavoro mi ha portato ad entrare in contatto con alcuni dei più importanti artisti della scena internazionale, ciascuno dei quali, nel suo mondo, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti di quello specifico genere musicale.
La cosa che più mi ha colpito, di questa esperienza, è la debordante voglia, manifestata da tutti, nessuno escluso, di omaggiare la musica di Ennio nella quale ciascuno di loro, per nella sua specificità, si riconosceva appieno.
Dunque una conferma, anche tra i musicisti, di quella universalità della musica di Morricone che avevo già sperimentato nel pubblico dei tanti concerti che avevamo realizzato in tutto il mondo.
Pensavo che questa universalità fosse il frutto di una grande capacità di Ennio di giungere ad una perfetta sintesi di stili e linguaggi musicali diversi, che lui aveva intimamente assorbito per restituirceli attraverso la sua personale rielaborazione.
Niente di più sbagliato!
Come ebbi modo di appurare in occasione degli ascolti delle registrazioni che man mano facevamo insieme, io ed Ennio, lui sapeva assai poco (per non dire nulla) dei pur importanti protagonisti (e della loro musica) che le avevano realizzate.
Capii solo alla fine che per elaborare un pensiero musicale in cui tutti si potevano riconoscere, Ennio aveva seguito la strada più logica e più giusta (come sempre): aveva indagato nel più profondo di sé facendo vibrare le corde della sua voce più intima e segreta.
Una vibrazione che ha risuonato per simpatia nelle corde di ciascuno dei protagonisti dell'album.
E che risuona ancora oggi in tutti noi.
Luigi Caiola